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Massimo
Manca

Docente Università di Torino e Università del Piemonte Orientale

Professore di Lingua e Letteratura latina presso l’Università di Torino e l’Università del Piemonte Orientale, sede di Alessandria. Esperto di approcci ludici alla didattica dell’antico e dell’uso della multimedialità nelle discipline classiche. Membro del Consiglio direttivo della Consulta Universitaria di Studi Latini. Fa parte della redazione della rivista (fascia A) LEXIS. Poetica, retorica e comunicazione nella tradizione classica.

Venerdi 3 maggio 16:30-17:30

La letteratura è pittura o scultura? l’arte della contrainte da Trifiodoro a Eco

Siamo abituati a pensare alla letteratura come “pittura”: una pagina bianca da riempire di parole che si materializzano nel vuoto. Si può però procedere al contrario, pensando a un caos infinito, borgesiano, contenente in potenza tutta la letteratura possibile, in cui lo scrittore si fa strada eliminando tutto ciò che in quel momento non gli interessa, fino a salvare esclusivamente il “suo” testo, con un procedimento simile a quello della scultura di cui talvolta, come nel caso dei “Prigioni” di Michelangelo, è possibile anche al lettore scorgere i meccanismi. Questo approccio, noto fin dall’antichità classica, fu teorizzato negli anni ’60 del Novecento dal movimento francese dell’OuLiPo e in Italia ha influenzato profondamente Calvino ed Eco. L’intervento illustrerà il meccanismo della restrizione e per proporre uno sguardo inedito sui processi letterari, con particolare riferimento ad alcune opere dello scrittore alessandrino, dalla traduzione degli Esercizi di stile di Queneau, ai libri della biblioteca del Nome della Rosa, alle creazioni del computer Abulafia nel Pendolo di Foucault, con un breve epilogo su modernissime novità sorprendentemente basate su meccanismi restrittori anticipati da Eco, come Chat-GPT.

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