Perché occuparci dell’eco delle parole? Perché ognuno di noi è le parole che sceglie. Secondo Isocrate, uno dei più importanti retori ed educatori ateniesi, la civiltà nasce e si costruisce sulla parola. Dunque, abbiamo il dovere di interrogarci sul ruolo che essa riveste nella nostra vita. Parola che da un lato influenza il nostro modo di pensare e quindi di agire, e dall’altro rivela chi siamo e come scegliamo di definirci agli occhi (e alle orecchie) degli altri.
“La parola è un potente sovrano al quale tutto è possibile”, diceva Gorgia.
La parola è pharmakon, in quanto ha un duplice significato: è «medicina» e «veleno»:
comunica e isola, consola e affanna, salva e uccide; edifica e distrugge le città,
fa cessare e scoppiare le guerre, assolve e condanna innocenti e colpevoli.
C’è dunque un estremo bisogno di riscoprire la parola - ci dice il latinista Ivano Dionigi - che deve rivelare la realtà,
proprio mentre sta avvenendo il contrario.
L’eco della parola, ideato e coordinato da YAROL, agenzia di comunicazione di Torino,
punta a fare della città di Tortona il centro strutturale, organizzatore, propulsore di una manifestazione annuale che vede la stretta
collaborazione degli insegnanti e degli studenti degli istituti scolastici,
insieme con il Circolo del Cinema “Adelio Ferrero”.
Sette allievi del Liceo Classico “Umberto Eco” di Alessandria, sono stati coinvolti attraverso un’attività di PCTO
(Percorsi per le Competenze Trasversali e l’Orientamento).
Una metodologia didattica che permette agli studenti di affiancare
alla formazione scolastica, prettamente teorica, un periodo di esperienza
pratica presso un ente, in questo caso in convenzione con Yarol.
L’Ufficio Scolastico Regionale di Alessandria, che vigila sui livelli
di efficacia dell'azione formativa dei diversi Istituti Scolastici,
ha diffuso l’iniziativa del Festival presso tutte le Scuole di ogni
ordine e grado della Provincia di Alessandria.